Un boom di visitatori e grande interesse da parte di collezionisti ed esperti d’arte nel primo fine settimana della mostra “L’Informale tra Balla e Rotella. Percorsi dalla prima astrazione ai nuovi realismi” inaugurata nei giorni scorsi alla Galleria Quam di Scicli. Il pubblico dei grandi eventi, tra stampa e collezionismo, ha accolto con grande entusiasmo l’apertura della mostra, manifestando molto interesse verso le diverse opere eccellenti, ma soprattutto per il percorso storico artistico, degno di un museo. Durante la serata inaugurale è stata svelata la sorpresa protagonista di questa mostra, un’opera unica di Giulio Turcato, nella quale, come mai in nessuna altra, l’autore ha utilizzato le forme pittoriche per celare le lettere del proprio nome e cognome!
“Abbiamo acquisito quest’opera in una collezione toscana, e abbiamo scoperto la sua caratteristica unica solo più tardi” ha raccontato Antonio Sarnari curatore del progetto, “esperti confermano l’unicità di questa opera rispetto all’intera produzione dell’artista, e in particolare l’Archivio Giulio Turcato, che aveva già documentato l’autenticità, ha iniziato un ciclo di studi dedicato a questa opera più unica che rara!”. Una grande soddisfazione per la Galleria Quam, che oltre il lavoro sugli autori contemporanei come Stefania Orrù, Cetty Previtera, Valentina Biasetti, Simone Geraci, Federico Severino e altri emergenti sul panorama italiano, opera ormai stabilmente nel secondo mercato, organizzando a Scicli, nella bellissima sede seicentesca della galleria, in centro storico della città Unesco, progetti di altissimo livello storico-critico. “Mi diverte e appassiona portare a Scicli le scoperte che faccio nelle collezioni di tutta Italia” aggiunge Antonio Sarnari di Quam, “e ritengo sia fondamentale cimentarsi, almeno una volta l’anno, nello studio o nel ripasso della storia dell’arte del Novecento, per noi di Quam è sempre motivo di crescita”.
Grandissima attenzione ha suscitato l’opera di Giulio Turcato ‘Cangiante blu’ dei primi anni ’80, ma anche la rarissima opera del 1913-15 di Balla, con collage e giochi ottici di colore, per cui la firma sembra galleggiare, caratteristiche che rendono l’opera contemporanea. E poi grande interesse per l’opera di Capogrossi del 1962, autore che nella propria pittura ha mescolato ‘epoca industriale’ e arte africana, rimanendo un grandissimo outsider rispetto ai vari gruppi auto-certificati da manifesti e simili.
Oltre all’interesse per la tela ‘Giardino all’Italiana’ di Dorazio del 1955, che mostra bene il momento di passaggio tra astrazione e Informale dell’epoca, molte richieste per le grandi tele di Achille Perilli, per le opere di Accardi, andate vendute nei primi minuti dell’opening, ma anche per una sorta di mini-mostra nella mostra per i collezionisti appassionati di Franco Sarnari, padre di Antonio della galleria Quam, che ha inserito nel progetto alcune tele di fine anni Sessanta e primissimi anni Settanta, in cui la ricerca sulle materie e sulle tessiture ha ben rappresentato un parallelo con tanti autori dell’epoca, che come lui vivevano e lavoravano nella Roma di metà Novecento.
Tante le cose ancora da dire, impossibili da condividere, mentre si consiglia la visita diretta, che merita veramente, durante la quale si può chiedere la visita guidata che permette di assaporare tutti i dettagli della mostra e comprendere facilmente una delle storie più belle dell’arte italiana, dall’astrazione all’Informale. L’ingresso è gratuito e la mostra sarà visitabile fino al 31 Agosto. Info +39 0932 931154.
L’Informale tra Balla e Rotella
PERCORSI DALLA PRIMA ASTRAZIONE AI NUOVI REALISMI
Quam 18 luglio – 31 agosto 2024
CURA Antonio Sarnari
UFFICIO STAMPA MediaLive
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Martina Alecci, Federica Tomasello
FOTO OPENING Giulio Bellomia, Alice Fiore
Galleria Quam
Scicli via F. Mormino Penna 79
info@quamarte.com +39 0932 931154
da martedì a sabato 10.30-13.00 / 17.00 – 21.00
*orario estivo dal 4 al 25 di agosto 18.30-23.00