“Mio padre ci ha trasmesso la passione per la vita e per l’arte. Ha vissuto con intensità, la stessa che trasmette con le sue opere e conservo un meraviglioso ricordo di quando da piccoli tornavamo in Sicilia, nonostante io a differenza delle mie sorelle, purtroppo non parli italiano”. Questo il commento di Gaudens Assenza, figlio dell’artista Beppe Assenza, a margine dell’inaugurazione della mostra dedicata al padre, dal titolo “AssenzaEssenza. Al cuore del colore”, presso lo Spazio Cultura Meno Assenza di Pozzallo. Gaudens, docente universitario, ha condiviso ricordi intimi della sua famiglia e ha raccontato di aver fatto ritorno in Sicilia in occasione del vernissage, dopo molti anni dal momento che l’ultima volta era adolescente.
Beppe Assenza aveva un legame particolare anche con Pozzallo, come ha ricordato il sindaco della città Roberto Ammatuna: “Siamo orgogliosi di ospitare la mostra di un artista di questo spessore, del quale è possibile ammirare delle opere giovanili anche nella chiesa di Santa Maria Madre e nel Palazzo Musso di Pozzallo. Auspichiamo che la nostra città cresca ancora dal punto di vista culturale con eventi di questo spessore artistico” ha commentato il Sindaco di Pozzallo soddisfatto per la presenza delle opere di un artista che torna nell’isola che lo ha visto nascere, a Modica, nel 1905. 50 le creazioni in mostra che “sono espressione della sua ricerca artistica incessante” ha spiegato Antonia Moro, presidente dell’Associazione “Amici di Beppe Assenza” che ha promosso il progetto, che parte da qui per poi toccare Roma e Milano.
La mostra è stata inaugurata sabato 23 settembre, una data importante, scelta perché in coincidenza con il 38° anniversario della scomparsa dell’artista. L’iniziativa è stata promossa oltre che dall’associazione culturale “Amici di Beppe Assenza” anche in collaborazione con la Fondazione Bio-Stiftung Schweiz e con il patrocinio dei Comuni di Modica e Pozzallo. Potrà essere fruita fino al prossimo 5 novembre 2023.
Le opere sono divise in sette sezioni per un percorso biografico – artistico che copre un arco di oltre 50 anni. In Svizzera dal 1957 al 1985. Famoso già dagli anni Trenta del secolo scorso, Assenza partecipò nel 1936 alla Biennale di Venezia, e fu definito dallo storico e critico d’arte Federico Zeri come il “Kandinsky occidentale”.
Forte il suo legame con il territorio ibleo, come è stato ricordato durante il vernissage che ha visto la presenza di appassionati, estimatori d’arte e di quanti l’hanno conosciuto, come il biografo Emanuele Minardo e l’etnoantropologa Grazia Dormiente, la quale ha parlato del pittore antroposofo che dopo il periodo espressionista ha approfondito la teoria dei colori di Goethe e se addentrato sempre più nella prospettiva del colore.
Sul piano dell’interpretazione anche l’assessore alla cultura Stella Morana ha evidenziato l’aspetto pedagogico di Beppe Assenza che, nella sua permanenza in Svizzera ha sviluppato un metodo il cosiddetto metodo Assenza con cui ha accompagnato il percorso artistico di tanti allievi.
La mostra siciliana è accompagnata da un catalogo dedicato, un documentario e una serie di conferenze sull’arte, visite guidate e laboratori artistici per permettere ai visitatori di immergersi completamente nell’universo cromatico di Beppe Assenza. Previsti appuntamenti culturali e incontri con le scuole. Il primo appuntamento è in programma il 30 settembre, alle 18, con “Cosmesi e colore” a cura di Giuseppe Ferraro, direttore di Argital. È prevista la partecipazione delle scuole che ne facciano richiesta. L’esposizione resterà aperta fino al 5 novembre. I quadri di Beppe Assenza sono stati introvabili per oltre 30 anni poi, qualche tempo fa, le opere sono state riunite in Svizzera, in una fondazione. Di recente, la fondazione ha autorizzato la concessione dei dipinti all’associazione italiana, rendendo così possibile questa mostra a Pozzallo, in Sicilia, prima di proseguire poi a Roma e Milano.
Chi è Beppe Assenza (Modica 1905-Dornach 1985)
Molto dotato fin da bambino – nasce a Modica nel 1905 – è stato iniziato all’arte da suo zio, il canonico Orazio Spadaro, fratello della mamma. Giovanissimo è invitato a dipingere nelle chiese e nei palazzi signorili dell’epoca in Sicilia. Alcune sue opere sono ancora visibili in diverse città, Siracusa, Ispica, Modica, Pozzallo. Intorno ai vent’anni inizia a viaggiare: una formazione a Roma poi a Milano, poi di nuovo in Sicilia, e in Germania dove fa degli incontri significativi per la sua ricerca artistica e si apre ai movimenti dell’epoca come l’espressionismo, ma lo attraggono anche la pittura di Chagall e l’anelito spirituale di Kandinsky. A Roma dal ’37 al ’57 matura una crisi biografica e artistica che da una parte lo porta a esporre alla Biennale di Venezia già nel 37, ma anche a entrare in contatto con qualcosa che ancora non conosceva, la teoria dei colori di Goethe che poi approfondirà durante tutta la sua esistenza. A Roma conosce l’antroposofia di Rudolf Steiner e con alcuni amici si trasferisce in Svizzera, dove sperimenterà la sua ricerca del colore fondando una scuola internazionale tenuta attualmente da coloro che un tempo furono suoi allievi. È tuttora attiva, vicino Basilea, dove si può studiare, sperimentare e approfondire il suo metodo pittorico, dal colore alla forma. Il colore, la sua essenza di essere. Colore come ponte tra il visibile e l’invisibile. E su questo ponte si snoda l’Assenza Project, che attraversa l’Italia e il ’900 artistico. Il progetto è nato da un impulso che viene da lontano, da amici dell’artista che lo stimavano da sempre e che hanno spinto per il recupero e la rinascita della sua opera pittorica, attesi da tempo e che restituiscono alla storia dell’arte uno dei più grandi artisti del Novecento italiano. È nata così in Italia l’associazione “Amici di Beppe Assenza”.
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