RAGUSA – Conclusa l’undicesima stagione “Palchi Diversi Estate al Castello” che si è svolta durante i mesi di luglio e agosto con ben 17 serate svolte in due location del parco del Castello di Donnafugata, ovvero la tradizionale scalinata e la coffèe house. Dopo lo spettacolo d’anteprima “La scala magica”, dedicato ai più piccoli, la Compagnia G.o.D.o.T. diretta da Vittorio Bonaccorso e Federica Bisegna, ha portato in scena ben tre produzioni teatrali che, con le varie repliche sempre tutte in sold out, hanno contribuito alla costruzione nel Sud Est della Sicilia di una variegata offerta culturale. In scena “L’avaro” di Molière, “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello e “Con le ali dell’amore” tratto dai sonetti di William Shakespeare. In scena quasi tutti gli attori che compongono la compagnia teatrale e che sono si sono formati in più anni nei laboratori teatrali che vengono svolti durante l’inverno. Una prova interpretativa, quella a cui si sono sottoposti tutti gli attori, davvero incredibile considerato che si tratta di testi molto particolari e di messe in scena decisamente complesse, ideate dal regista Vittorio Bonaccorso con l’ulteriore difficoltà di prevedere degli adattamenti rispetto ai luoghi utilizzati, sia la scalinata, come accade da 11 anni, e sia la coffèe house dove ci si è dovuti spostare per le ultime repliche a causa dell’indisponibilità dello spazio precedente. Ma è l’obiettivo a cui si è sempre guardato, anche con prove estenuanti sotto il sole, pur di non far saltare la stagione teatrale. E così in scena sono andati spettacoli che hanno voluto rappresentare atti di denuncia, esaltando il testo degli stessi autori, come nel caso de L’Avaro, un testo divertente da una parte ma attuale per la critica sociale su avarizia, opportunismo, avidità. Anche la regia di Bonaccorso, a volte visionaria come nel caso de “I giganti della montagna”, ha esaltato l’amore per il teatro da una parte, ma anche la metafora sull’arte che si scontra con il potere secondo la trama pirandelliana, ancora oggi di estrema attualità. E poi il sentimento, recitato ma anche cantato, nello spettacolo “Con i versi dell’amore” e i sonetti di Shakespeare. Un teatro che stimola gli spettatori, che ne diventano protagonisti, coinvolti anche dagli attori che si muovono in mezzo alla platea oltre che sulla scalinata del castello o negli spazi ricavati dinnanzi la coffèe house, e con scelte registiche che hanno dato il giusto spazio a ciascun attore, anche se non aveva ruoli principali. Sponsor di questa undicesima edizione di “Palchi Diversi Estate al Castello” sono stati Mediolanum e Argo Software. “Siamo molto soddisfatti anche perché nonostante le vicissitudini che sono capitate, come l’indisponibilità dello spazio dinnanzi la scalinata per dei rami pericolanti, siamo riusciti ad andare avanti e completare tutta la stagione dinnanzi ad un pubblico sempre incuriosito, attento, competente, formato anche da turisti – commentano i direttori artistici Bonaccorso e Bisegna – Abbiamo ricevuto tantissimi commenti favorevoli, ottime critiche e ogni sera abbiamo avuto il tutto esaurito. Insomma una stagione che ancora una volta si conferma punto centrale della programmazione estiva per quanto riguarda il teatro d’autore. Dobbiamo fare i complimenti anche ai nostri attori più giovani che davvero con grande passione ci hanno seguito e si sono spesi per concludere la stagione e queste 17 splendide serate in compagnia del pubblico. Non era semplice e scontato soprattutto perché ci siamo trovati a dover provare in orari anche impensabili magari lo spettacolo che andava in scena l’indomani, pur dovendo mantenere in mente lo spettacolo della sera stessa, diverso da quello che in quel momento si provava. E dinnanzi ad autori come Pirandello, Moliere e Shakespeare, è facilmente comprensibile lo sforzo ulteriore che è stato compiuto. Ma quando c’è l’amore e la passione per il teatro, ogni difficoltà si supera”.
E come detto numerose le critiche giunte dopo gli spettacoli. Il prof. Gino Carbonaro, ad esempio, è adesso sicuro di non perdersi più nessun spettacolo: “Ho ben capito che a perdere un solo spettacolo proposto da loro, significa perdere qualcosa di molto importante. La Compagnia Go.Do.T fa teatro di eccezione”. La professoressa Giuseppina Pavone, a proposito della messa in scena de “I giganti della montagna”, scrive: “La Compagnia G.o.D.o.T. ha scommesso su questa impresa e ha superato la prova a pieni voti. Non ho parole per esprimere lo stupore di fronte alla bellezza recitativa e al livello professionale dimostrati da tutti i componenti il cast, molte le sollecitazioni che ne ho tratto, perché molti sono i temi da approfondire come l’identità, la dissoluzione dell’Io, il tema del ‘doppio’ in Pirandello”. E il critico Danilo Amione si era espresso con altrettanti toni favorevoli: “La scelta, davvero geniale di Vittorio Bonaccorso è stata quella di accentuare il contrasto tra Arte e Vita laddove l’eliminazione di questa dicotomia, a favore della prima, diventa essenziale per calarsi nella dimensione stessa dell’umano sentire”.
Ed intanto la Compagnia G.o.D.o.T. non si ferma. Torna in scena questo venerdì 3 settembre alle ore 21 al parco San Giuseppe U Timpuni a Modica all’interno della stagione “InTeatroAperto” promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi. Lo spettacolo è “L’avaro”. I biglietti sul circuito di ciaoticket.it
01 settembre 2021
ufficio stampa
Carmelo Saccone per MediaLive