Con la regia di Walter Manfrè sabato sera a Ragusa va in scena “Medea” e la sua drammatica attualità. All’interno del festival “3drammi3” che si inaugura giovedì.

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RAGUSA – Può una donna togliere la vita al proprio figlio, cioè a se stessa, solo perché Giasone l’ha tradita? Un interrogativo che fa male, forse. Che fa riflettere, certamente. La tragedia “Medea” diretta da Walter Manfrè è tra i momenti più attesi del festival ibleo della tragedia greca “3drammi3”, promosso dal Teatro Donnafugata in stretta sinergia con l’Inda e con l’Adda di Siracusa, che dal 22 al 25 ottobre si svolgerà a Ragusa Ibla con alcune rimodulazioni a seguito del nuovo dpcm.

Sarà un momento di spettacolo, ma sarà anche un’occasione di riflessione attraverso la grande opera euripidea e soprattutto attraverso la sua protagonista, tra i caratteri più forti e controversi della letteratura classica e dell’universo femminile. La tragedia firmata dal noto regista Manfrè andrà in scena sabato sera 24 ottobre (ingresso a pagamento), nel bellissimo contesto dell’ex Distretto militare che dalla sua altezza si farà megafono di una storia, e con essa di tante storie. Spiega Manfrè l’attualità di Medea: “Castiglione dello Stiviere è un’amena cittadina di circa 25.000 abitanti in provincia di Mantova. Alcuni anni fa il Governo italiano decise di conferirle una destinazione d’uso precisa, adibendo il carcere cittadino a casa di cura per pazienti psichiatrici condannati per infanticidio, con particolare riferimento alle cosiddette “madri assassine”. Tanto bastò alla mia mente di dilettante indagatore della malattia mentale per iniziare una ricerca su quel luogo e riportarmi dritto dritto alla riscoperta del Mito per eccellenza, quello che definisco, tautologicamente, “l’Archetipo del Mito”. Tante Medee – continua il regista – sono passate attraverso le celle (anzi stanze) di quel carcere: non erano, o sono, queste madri, necessariamente imparentate con gli dei o figlie del Sole, ma hanno avvalorato e ingigantito il valore del Mito e aperto nella nostra mente un interrogativo abissale e cosmico: può una donna togliere la vita al proprio figlio, cioè a se stessa, solo perché Giasone l’ha tradita?” Uno spettacolo unico, emozionante e profondo, grazie alla superba regia di Manfrè e alla bravura del cast, composto da Orazio Alba, Egle Doria, Silvio Laviano, Nicola Alberto Orofino, Saro Minardi, Federica Gurrieri e Tiziana Bellassai.

Alla figura di Medea la quinta edizione del festival “3drammi3” dedica altri due interessanti momenti: la proiezione del film Medea diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1969 con una straordinaria Maria Callas, preceduta da un approfondimento con Danilo Amione, critico cinematografico e docente di Storia del cinema all’Accademia di Belle Arti di Ragusa (giovedì 22 ottobre, Complesso di Santa Teresa, ore 20.00) e un’interessante conversazione con lo stesso Walter Manfrè, Roberto Cafiso, direttore del Dipartimento di Salute mentale dell’Asp di Siracusa, e Fulvia Toscano, docente e direttrice artistica di Naxos Legge (sabato 24 ottobre ore 18.00).

L’apertura del festival è in programma per giovedì 22 ottobre alle ore 18.00 nel foyer del Teatro Donnafugata con la mostra “La scena ritrovata – Da Cambellotti ai contemporanei”, a cura dell’archivio e del laboratorio sartoriale Inda. L’ingresso è contingentato per 6 persone alla volta ogni 15 minuti. Duilio Cambellotti è l’altra figura artistica a cui la manifestazione quest’anno rende omaggio. Artista poliedrico apprezzato in Italia e all’estero, Cambellotti curò per oltre 30 anni i costumi e le scenografie del Teatro Greco di Siracusa. La sua arte sarà approfondita dai professori Giuseppe Barone e Paolo Nifosì nella “Conversazione sull’arte del maestro Cambellotti” in programma venerdì 23 ottobre, alle ore 18.00. Insomma, un lungo fine settimana di appuntamenti che si concluderanno domenica con la “Conversazione su La scena ritrovata – 100 anni di spettacoli al Teatro Greco di Siracusa” (ore 18.00) in compagnia della professoressa Margherita Rubino e dell’architetto Manuel Giliberti e poi, alle ore 20.00, con la performance teatrale “La scena ritrovata. Le origini dell’Inda” a cura dell’Accademia dell’Arte del Dramma Antico, nel bellissimo colonnato di Palazzo Arezzo di Donnafugata a Ibla.

Il festival “3drammi3” gode del contributo della Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo, del patrocinio dell’Assessorato agli Spettacoli del Comune di Ragusa e della collaborazione dell’Università degli Sudi di Catania. Sponsor: Banca Agricola Popolare di Ragusa. Sponsor tecnico: Andrea Licitra.

È obbligatorio l’uso della mascherina e il rispetto del distanziamento sociale. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero ad eccezione della tragedia Medea (costo ingresso 11, 50 euro) e sono a numero chiuso con obbligo di prenotazione su www.teatrodonnafugata.it. Per info contattare 334.22.08.186 o info@teatrodonnafugata.it o pagine facebook del festival “3drammi3” e del Teatro Donnafugata.

19 ottobre 2020

ufficio stampa

Carmelo Saccone per MediaLive

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