Una passeggiata tra la storia recente della città di Ragusa. Stamani il laboratorio urbano “Insieme in città”, guidato dal prof. Giorgio Flaccavento, ha coinvolto decine e decine di cittadini che hanno voluto approfondire le tematiche trattate dalla mostra “La città aurea: urbanistica e architettura a Ragusa negli anni Trenta” promossa dalla Soprintendenza di Ragusa, curata e progettata da Carlo Giunta e fruibile fino al 25 febbraio alla Sala Borsa della Camera di Commercio (ingresso su via Natalelli). Un percorso a piedi tra le piazze, i palazzi e i monumenti principali che furono realizzati a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, durante quella fase di crescita e sviluppo che si immaginò per Ragusa divenuta nel frattempo capoluogo di provincia. E così nacquero piazza Libertà, il ponte nuovo, piazza Poste, il palazzo della Prefettura, la scuola di via Ecce Homo, la strada di collegamento interna per Ragusa Ibla, l’ospedale Civile, l’attuale Camera di Commercio e tanti altri spazi funzionali che furono progettati o abbelliti da architetti, urbanisti e artisti di fama nazionale e internazionale (tra loro Francesco La Grassa, Ernesto La Padula, Ugo Tarchi, Duilio Cambellotti, Francesco Fichera ) ma anche da colleghi locali particolarmente talentuosi.
E così, dopo aver approfondito quanto riportano i pannelli illustrativi che compongono il corpus della mostra, stamani i partecipanti alla passeggiata (tra loro anche il sindaco Peppe Cassì e l’assessore alla Cultura, Clorinda Arezzo), hanno avuto modo di osservare tutti i profondi cambiamenti che hanno caratterizzato Ragusa quasi un secolo fa. Un’iniziativa collaterale molto partecipata. “E’ stata l’occasione – spiega il soprintendente Giorgio Battaglia – per illustrare dal vivo i cambiamenti che sono stati resi operativi, o che non si sono mai attuati, a partire dalle previsioni del piano regolatore generale di quegli anni, progettato da La Grassa. Notizie storiche ma anche aneddoti che sono stati raccontati con dovizia di particolari dal prof. Flaccavento che, insieme all’archeologo Saverio Scerra e l’architetto Titta Tumino, fa parte del comitato scientifico di questa mostra che ha suscitato grande interesse come testimoniato dalle continue presenze di visitatori”.
Una mostra che ha dunque raccontato i profondi cambiamenti di Ragusa attraverso focus specifici. “Una significativa panoramica sulle grandi trasformazioni che hanno cambiato il volto della nostra città dopo l’istituzione della Provincia – ha sottolineato il prof. Flaccavento – Al di là della retorica ideologica che ha caratterizzato molte proposte rimaste inattuate e molte opere realizzate, quel periodo storico rappresenta per Ragusa l’ultimo grande tentativo di innestare una visione contemporanea della città in dialogo aperto con il suo nucleo storico”. E proprio la mostra rappresenta un nuovo pressante invito a riflettere sul futuro urbanistico di Ragusa alla luce dell’attuale fase di redazione del nuovo piano regolatore generale. “Dal viaggio nella memoria – spiega il curatore Carlo Giunta – ad una nuova fase di riflessione e dibattito per immaginare la nuova Ragusa partendo da quella del passato, raccontata dalla mostra, che è poi la Ragusa del presente, per infine guardare al futuro. Anche questo è l’obiettivo della mostra che tra l’altro è stata visitata anche da molti giovani, curiosi di vedere le profonde fasi di trasformazione della propria città”.
L’esposizione sarà dunque fruibile fino a martedì 25 febbraio dalle 9 alle 13 (lunedì chiusa)
23 febbraio 2020 ufficio stampa Michele Barbagallo per MediaLive
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